aprire un'agenzia immobiliare

Aprire un’agenzia immobiliare: cosa fare e quanto costa

Sono tantissime le persone che decidono di avvicinarsi all’ambito immobiliare per provare a costruirsi una carriera piena di soddisfazioni. La strada più semplice è quella di lavorare per un’agenzia già ben radicata nel territorio e operativa da anni, cercando di fare esperienza in un mondo che è in continua mutazione e che presenta problematiche e stimoli sempre nuovi.
I grandi gruppi del settore sono sempre interessati a iniziare delle collaborazioni con agenti preparati che amano il proprio mestiere e che sono quindi in grado di contribuire a mantenere alto il livello del servizio garantito dall’azienda sia in rete che a livello locale.
Ma sempre più spesso negli ultimi anni chi ha un’esperienza pregressa come agente immobiliare, ma anche quei soggetti animati da uno spiccato animo imprenditoriale, decidono di fare il grande salto mettendosi in proprio, provando ad aprire un’agenzia immobiliare. Una scelta che implica prima di tutto delle competenze solide del settore e della zona in cui s’intende operare, e ovviamente delle capacità di spesa necessarie per avviare l’attività.
Andiamo a vedere cosa fare per aprire un’agenzia immobiliare e quali sono gli aspetti da tenere in considerazione sia a livello burocratico che economico.

Vendi casa oggi

Scarica la nostra guida gratuita

Vendere casa oggi con RockAgent
Fatto!

Fatto!

Controlla la tua mail e consulta la nostra guida.

Non trovi nulla nella posta ricevuta?
Controlla nella cartella SPAM

Scelta della tipologia d’attività

Il primo passo da compiere se si decide di aprire un’agenzia immobiliare è quello di scegliere l’ambito operativo in cui si desidera proporsi. Per prendere la decisione migliore è bene sfruttare in primis le proprie inclinazioni e le competenze maturate nel corso degli anni, sia a livello lavorativo che per esperienza personale. Si dovrà tenere però tenere in forte considerazione l’aspetto territoriale e tutti gli aspetti che ne connotano le caratteristiche.
Iniziare a lavorare, ad esempio, su strutture turistiche in un’area che non possiede una vocazione tesa all’accoglienza di vacanzieri non avrebbe tanto senso.
Conoscere il territorio e le sue potenzialità aiuta quindi ad avere prospettive di inserimento e di guadagno sicuramente maggiori.
Una volta scelto un’area geografica su cui concentrarsi sarà possibile differenziare i servizi offerti, cercando di coprire anche quelle nicchie che non risultano ancora intasate da operatori del settore e in cui è più semplice farsi notare.

Aspetti di tipo burocratico

Chi ha in mente di aprire un’agenzia immobiliare deve prima di tutto essere abilitato alla professione di mediatore immobiliare. Deve quindi aver sostenuto un corso di preparazione apposito presso la Camera di Commercio competente, deve aver superato l’esame e deve aver provveduto alla registrazione presso il Registro delle imprese e al Repertorio Economico Amministrativo (REA).
In secondo luogo occorrerà aprire una regolare partita IVA e iscriversi alla Camere di Commercio.
Sarà poi necessario rivolgersi al comune in cui verrà aperta l’attività per effettuare la richiesta della Scia, ovvero la segnalazione certificata di inizio attività.
In ultima battuta, occorrerà munirsi di un’apposita assicurazione per i rischi professionali connaturati all’attività che s’intende svolgere.

Costi da mettere in conto per l’apertura di un’agenzia

Una volta scelto l’ambito operativo e dopo aver sbrigato le varie incombenze di tipo burocratico, arriverà il momento di ragionare sui costi per aprire un’agenzia immobiliare. Esistono in sostanza due strade:  quella dell’iniziativa imprenditoriale in proprio e quella del franchising.
Vediamo quali sono le differenze tra le due opzioni.

Agenzia immobiliare in proprio

Questo modello ha il pregio di garantire un tipo di libertà di movimento pressoché totale a livello gestionale e operativo, ma presuppone delle conoscenze molto approfondite di questo mondo per non rischiare di vanificare l’investimento iniziale con scelte discutibili.
Entrando più nello specifico,  la prima spesa che bisognerà affrontare sarà quella relativa al locale presso il quale svolgere l’attività.
Solitamente si tratta di immobili di tipo commerciale che vengono presi in affitto e che bisogna munire di arredi, di attrezzature e apparecchiature tecnologiche in grado di accogliere il cliente nel miglior modo possibile e allo stesso tempo capaci di garantire la migliore operatività possibile.
Alle prime vanno aggiunti i costi legati alla promozione da svolgere in loco e online, e che includono i vari tipi di abbonamento a servizi utilizzati per la gestione delle pratiche (si pensi ad esempio alle visure), ma anche la creazione di un sito web e dell’utilizzo dei canali da usare per dare visibilità a un immobile, ma anche tutte quelle spese che possiamo definire ordinarie e che ricomprendono anche l’aggiornamento. 
Infine, ci saranno da mettere in conto i costi legati al pagamento del personale di cui ci si avvale per le normali attività di agenzia.
Possiamo dire che l’investimento per aprire un’agenzia immobiliare optando per questa modalità imprenditoriale si aggira attorno ai 30 mila euro, ma questa somma può variare sensibilmente in base alla zona in cui si decide di operare, e se si ha la fortuna di avere un locale da adibire ad agenzia.
Una strada percorsa soprattutto da chi ha un budget limitato e che però ha un’idea precisa e personale su come gestire la propria attività.

Agenzia immobiliare in franchising

La scelta del franchising può essere dettata da vari fattori e può rivelarsi strategica sia a livello commerciale che d’impegno in fase di avviamento, a patto di mettere in conto una riduzione della propria di libertà di movimento a livello operativo e gestionale. Sfruttare un marchio già conosciuto e avviato all’interno del mondo imprenditoriale consente di poter fare affidamento su una base di clienti consolidata e sul richiamo che l’azienda madre riesce a garantire.
Inoltre, sarà il franchisor a occuparsi dell’arredamento del locale e della formazione del personale in modo da rispettare un’uniformità a livello operativo in tutte le località in cui il marchio è attivo.
Ovviamente tutti questi aspetti hanno un costo, in certi casi pure parecchio elevato. Parliamo di fee d’ingresso e di royalties, giustificate dal know-how messo a disposizione del franchisee per la rapida apertura dell’agenzia e per la sua gestione ottimale. Tutte queste voci di costo fanno lievitare sensibilmente il budget iniziale portandolo su cifre non inferiori ai 50 mila euro.
Si tratta in definitiva di una strada adatta per chi ha delle capacità d’investimento iniziali piuttosto importanti e che ha in mente di ottenere subito dei riscontri a livello commerciale grazie al brand di riferimento.