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Bonifico parlante per detrazione fiscale ristrutturazioni: come compilarlo

Al fine di accedere ad alcune agevolazioni e bonus sono richiesti i bonifici parlanti. Vediamo subito come si compilano correttamente.

Cosa si intende per bonifico parlante

Il bonifico parlante è un metodo di pagamento bancario che consente di accedere alle detrazioni fiscali previste dal governo italiano. Viene utilizzato anche per alcuni tipi di lavori di ristrutturazione degli stabili come, ad esempio, alcuni interventi di manutenzione straordinaria, i lavori di riqualificazione energetica o quelli volti alla rimozione delle barriere architettoniche.

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Ciò che caratterizza il bonifico parlante per la ristrutturazione edilizia rispetto a un bonifico ordinario è la quantità delle informazioni da fornire. Se nel bonifico ordinario è sufficiente inserire l’Iban di riferimento, indicare nome, cognome e indirizzo del destinatario e specificare la causale del versamento, un bonifico parlante per la ristrutturazione deve contenere una serie più lunga e articolata di informazioni che consentano all’Agenzia delle Entrate di verificare la validità delle richieste di detrazione fiscale.

Andiamo subito a vedere qual è il modo corretto di compilare un bonifico parlante per ristrutturazione edilizia.

Come compilarlo

Così come il bonifico ordinario, anche il bonifico parlante per ristrutturazione può essere compilato sia di persona presso una filiale della propria banca o uno sportello postale sia in rete tramite online banking. Nel caso in cui si compili di persona bisogna fare attenzione a non compilare il modello di un bonifico ordinario ma richiedere il modello del bonifico parlante per ristrutturazione edilizia. Per familiarizzare con questo tipo di pagamento è possibile scaricare in rete dei fac-simile del bonifico per ristrutturazione edilizia.

Le voci da inserire sono analoghe a quelle che si trovano nel bonifico ordinario, ma richiedono una compilazione più estesa. Oltre a nome e cognome del destinatario, infatti, in un bonifico parlante per ristrutturazione sarà necessario indicare la partita IVA o il codice fiscale dell’impresa o della persona fisica che si occupa di svolgere i lavori.

Analogamente sarà necessario rendere noti nome, cognome e codice fiscale dell’ordinante. In caso le spese siano sostenute da più di una persona, sarà necessario fornire i dati di tutti i soggetti coinvolti; se l’ordinante è un condominio serviranno i dati dell’amministratore e il codice fiscale dell’edificio.

Per quanto riguarda la causale del bonifico parlante per ristrutturazione, è necessario inserire due informazioni fondamentali: il numero di fattura relativo all’intervento svolto e la normativa cui si fa riferimento per l’accesso alla detrazione fiscale.

Vediamo adesso quali sono le agevolazioni fiscali a cui si può accedere mediante il bonifico parlante per ristrutturazione edilizia.

Detrazioni e bonus che richiedono un bonifico parlante

Tutti i bonus e gli incentivi messi in campo dal governo italiano richiedono, per essere approvati, la compilazione di un bonifico parlante per ristrutturazione. Si tratta, per la maggior parte, di interventi volti a migliorare il profilo energetico degli edifici. Tra le detrazioni più importanti figura certamente il Superbonus 110 introdotto con il Decreto Rilancio del 2020 e in vigore fino al 30 settembre 2022. Grazie a questa misura è possibile ottenere il 110% di detrazione fiscale per:

  • interventi trainanti, come il rifacimento del cappotto termico degli stabili e la sostituzione dei precedenti impianti di climatizzazione con altri più sostenibili;
  • interventi trainati come l’installazione di pannelli fotovoltaici, le schermature solari e l’abbattimento delle barriere architettoniche;
  • tutti quegli interventi volti a minimizzare l’impatto sismico nelle zone ad alto rischio.
  • tutti gli interventi di restauro e risanamento conservativo di edifici di particolare pregio storico o di riparazione di danni edilizi in seguito a calamità naturali.

Il bonifico parlante per ristrutturazione è necessario anche per accedere a tutte le agevolazioni previste dal bonus ristrutturazione 2022. Si può fare richiesta fino al 31 dicembre 2023 e che consente di beneficiare di uno sgravio IRPEF pari al 50 per cento della spesa sostenuta per lavori di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria e riqualificazione edilizia degli immobili, fino a un massimo di 96.000 euro. Per scoprire di più su questa detrazione consulta la nostra guida al bonus ristrutturazione.

È importante tenersi aggiornati sulle novità in campo di normative edilizie per non rischiare di perdere l’opportunità di accedere a nuovi bonus fiscali e agevolazioni per la casa.

Come correggere un bonifico parlante in caso di errore

Non è infrequente commettere degli errori nella compilazione di un bonifico parlante per ristrutturazione edilizia. Una prima svista può essere rappresentata dall’incompletezza dei dati forniti, come dimenticare di aggiungere il codice fiscale dell’ordinante o la partita IVA dell’impresa di ristrutturazione. Uno degli errori più comuni consiste nel citare male, nel campo della causale, la normativa a cui si fa riferimento per l’accesso al bonus. È importante accertarsi, inoltre, che la persona che emette il bonifico sia essere la stessa che figura come intestataria della fattura.

Un errore nella compilazione del bonifico parlante per ristrutturazione può compromettere l’approvazione della detrazione fiscale ma fortunatamente è possibile rimediare.
Un primo modo di correggere l’errore consiste, semplicemente, nel ripetere il bonifico parlante dopo essersi accertati che l’impresa abbia restituito l’importo versato. In alternativa è possibile farsi rilasciare dall’impresa di ristrutturazione una dichiarazione sostitutiva di atto notorio, da presentare al momento della dichiarazione dei redditi, in cui si attesti che i compensi ricevuti sono stati correttamente contabilizzati ai fini dell’erogazione della detrazione fiscale.