Quanto costa vendere casa con un’agenzia immobiliare

È arrivato il momento di realizzare quel progetto che rimandavi da tanto. Oppure devi trasferirti in un’altra città per lavoro o semplicemente hai bisogno di più spazio. In ogni caso, hai deciso: devi vendere casa!

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Perché affidarsi ad un’agenzia immobiliare

Questa è certamente la prima domanda che ci si pone quando si decide di vendere la propria casa. Non si può negare che procedere autonomamente appare inizialmente la migliore soluzione. Spesso, infatti, il compenso di un’agenzia immobiliare non viene visto come un investimento, ma come un vero e proprio costo in più.

Eppure, un’agenzia immobiliare si occuperà al tuo posto di:

  • effettuare una corretta valutazione del tuo immobile e un’accurata ricerca di mercato;
  • preparare un piano marketing adeguato e promuovere l’immobile nel miglior modo possibile;
  • accompagnare i potenziali acquirenti a visitare l’immobile e fornire loro tutte le informazioni utili;
  • assisterti nel reperimento dei documenti necessari alla vendita;
  • tenerti informato sull’andamento della vendita;
  • assisterti dal momento della sottoscrizione dell’incarico alla stipula del rogito notarile.

Costo agenzia immobiliare

A fronte dei servizi offerti, l’agenzia immobiliare ti chiederà un compenso corrispondente a una percentuale, che di solito oscilla tra il 2% e il 5% (più IVA), del prezzo di compravendita dell’immobile.

Tale percentuale prende il nome di provvigione e secondo l’articolo 1755 Codice Civile, se la compravendita sarà conclusa per effetto dell’intervento del mediatore, sarà dovuta sia dal venditore che dall’acquirente.

La provvigione, quindi, sarà dovuta nel momento in cui accetterai una proposta d’acquisto oppure sottoscriverai un contratto preliminare di compravendita (se previsto dalla trattativa).

Spese per la documentazione dell’immobile

Ai fini della compravendita, dovrai fornire la documentazione relativa all’immobile, che, il più delle volte è composta da: atto di provenienza immobile (il titolo con cui sei diventato proprietario), visura catastale storica e planimetria catastale rasterizzata.

Eventuali spese da affrontare in qualità di venditore potrebbero essere, per esempio, quelle dovute alla regolarizzazione della situazione urbanistica o all’allineamento della situazione catastale dell’immobile.

Se l’immobile è stato costruito su un terreno di proprietà del Comune, probabilmente dovrai sostenere i costi dell’affrancazione dal prezzo massimo di cessione o dal diritto di superficie.

Se, invece, sei diventato proprietario dell’immobile per donazione, potresti dover procedere ad una revoca della stessa.

Sicuramente dovrai incaricare un tecnico di produrre l’Attestato di Prestazione Energetica (APE), una certificazione con una validità massima di 10 anni, il cui costo può arrivare fino a € 400.

Imposte e tasse a carico del venditore di casa

In generale, se sono trascorsi più di 5 anni da quando hai acquistato l’immobile o se quest’ultimo ti è pervenuto per successione, allora non ci saranno imposte o tasso a tuo carico.

Se sono trascorsi meno di 5 anni e, al momento dell’acquisto, avevi richiesto di usufruire delle agevolazioni prima casa, sarai soggetto a decadenza dei benefici fiscali, a meno che non acquisti un altro immobile da adibire a prima casa entro 12 mesi.

Se sono trascorsi meno di 5 anni dall’acquisto – effettuato senza richiedere i benefici prima casa dell’immobile e lo stai rivendendo ad un prezzo maggiorato, allora stai realizzando una plusvalenza (differenza tra il prezzo di acquisto e quello della successiva vendita) che di solito è soggetta ad un’imposta sostitutiva del 26% da pagare contestualmente al rogito notarile. Tuttavia, se dimostrerai che l’immobile è stato adibito, per la maggior parte del tempo intercorso tra l’acquisto e la rivendita ad un prezzo maggiorato, ad abitazione principale tua o di un tuo familiare diretto, allora non dovrai corrispondere alcuna imposta.

Spese per la compravendita immobiliare

Per legge (articolo 1475 Codice Civile), tutte le spese di registrazione e trascrizione (imposta di registro, imposta ipotecaria, imposta catastale, imposta di bollo, tassa d’archivio, tassa ipotecaria) dell’atto di compravendita nonché l’onorario del notaio rogante sono a carico dell’acquirente.

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