Affittare casa mantenendo la residenza

Affittare casa mantenendo la residenza, si può fare?

Quando si vive in una casa di proprietà che però non risponde più, per diverse ragioni, alle proprie necessità, una delle decisioni che si possono prendere è quella di affittare l’immobile per ricercare una soluzione abitativa più adeguata. È possibile, però, mantenere la propria residenza nell’immobile pur stipulando un contratto di locazione dello stesso con una seconda persona? Facciamo il punto insieme.

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Affittare la prima casa senza perdere i vantaggi

Erroneamente, per poter affittare casa mantenendo la residenza, chi possiede un immobile ritiene che mantenervi la residenza pur non abitandolo gli consenta di conservare benefici di tipo fiscale, principalmente collegati al bonus prima casa e all’Imu. Come sappiamo, chi acquista un immobile residenziale non di lusso e non possiede altre proprietà sul territorio nazionale può usufruire del bonus prima casa se trasferisce nel Comune dove si trova la casa la propria residenza, entro 18 mesi dal rogito notarile.

Ciò non rappresenta un vincolo per il locatore; il bonus infatti prevede di avere la residenza nello stesso Comune dell’immobile acquistato, ma non necessariamente presso l’indirizzo di quest’ultimo; pertanto, il proprietario potrebbe scegliere di affittare l’immobile acquistato con le agevolazioni prima casa senza perderne i benefici semplicemente trasferendo la propria residenza in una seconda abitazione facente parte dello stesso Comune. Inoltre, per poter affittare la casa mantenendo la residenza, la legge non specifica per quanto tempo l’acquirente debba mantenere la propria residenza all’interno dello stesso Comune dell’immobile comprato, ma è consigliabile lasciar decorrere almeno 3 anni, facendo decadere i termini per l’accertamento fiscale da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Come già accennato, il secondo motivo che potrebbe spingere un proprietario ad affittare la prima casa senza cambiare residenza riguarda il pagamento dell’Imu nonché il pagamento della Tasi, per i quali sono previsti agevolazioni nel caso di abitazione principale, definita come il luogo in cui un soggetto ha sia la residenza anagrafica sia la dimora abituale.

Un terzo motivo per cui agli occhi di un locatore potrebbe risultare conveniente non variare la propria residenza è il divieto di pignoramento della prima casa, soggetto, però, a numerose condizioni che devono verificarsi contemporaneamente.

È legale affittare la prima casa senza cambiare residenza?

Da un punto di vista strettamente legale, per poter affittare una casa mantenendo la residenza, ciascuno di noi ha l’obbligo di rendersi reperibile, pertanto l’indirizzo di residenza deve coincidere con quello dove si trascorre gran parte del tempo; appena ci si trasferisce dalla prima casa è necessario quindi variare il proprio indirizzo di residenza.

Non è possibile, quindi, utilizzare finte residenze o residenze di comodo, come accade, ad esempio, nel caso in cui si dichiari di appartenere ad un diverso nucleo familiare per abbassare l’Isee e pagare meno tasse. Dichiarando una falsa residenza si commette falso in atto pubblico, avendo come conseguenza, nei casi peggiori, la dichiarazione di irreperibilità e la cancellazione dalla popolazione residente di un Comune del cittadino irreperibile, il quale perderebbe, fra gli altri, il diritto al voto e il medico di base.

Quindi, dando una casa in affitto si può mantenere la residenza?

Date le premesse fatte fino a questo momento risulta piuttosto chiara la risposta a questa domanda: non si può mantenere la residenza anagrafica in un immobile in cui non si dimora effettivamente. Nonostante ciò, anche dopo la stipula del contratto di locazione e la consegna delle chiavi, il locatore potrebbe decidere arbitrariamente di non comunicare il proprio cambio di indirizzo, ma il conduttore potrà comunque inviare una segnalazione all’Anagrafe per avviare le pratiche relative alla dichiarazione di reperibilità.

Situazione diversa se si tratta della locazione parziale di una o più camere all’interno della stessa prima casa; in questo caso, infatti, il proprietario potrà mantenere la residenza nell’abitazione nonché l’intestazione delle utenze senza violare la legge.